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01/03/2021 - Alla scoperta dell'Italia con i bambini

Cosa vedere nell'entroterra della Sardegna coi bambini

La Sardegna è conosciuta in tutto il mondo per il suo mare e le splendide spiagge. Eppure, per un week end fuori stagione o per i giorni di pioggia, esistono tanti altri modi per conoscere questa regione.

Cosa vedere nell'entroterra della Sardegna coi bambini
Redazione

La Sardegna è conosciuta in tutto il mondo per il suo mare e le splendide spiagge.
Eppure nell'entroterra sardo ci sono bellezze naturali, storiche e archeologiche incredibili.
Musei per bambini, terme libere per un bagno caldo a misura di famiglia, rievocazioni storiche di antichi mestieri e tradizioni e gite all'aria aperta, perfette da scoprire 365 giorni all'anno.

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Canyon alla gola di Gorropu (Nuoro)

Un paesaggio incredibile, lontanissimo dall'immaginario della Sardegna più classica, di mare trasparente e sabbia dorata.
La gola di Gorropu si trova tra i comuni di Urzulei e Orgosolo, in provincia di Nuoro. Si tratta di una gola lunga circa 1,5 km, che dalla punta Cucutos (a 888 metri) sprofonda per circa 500 metri. Un luogo estremamente affascinante, la cui bellezza e unicità è riconosciuta a livello mondiale, meta ideale per gli amanti del trekking e della natura incontaminata .
Tre le proposte per scoprire questo luogo magico, a seconda dell'esperienza e fisicità: l'avvicinamento facile parte dal Campo base Gorropu, ed è la via più adatta per chi non può o non vuole camminare troppo; dura 4 ore ed è la via più adatta alle famiglie.
La Panoramica parte dal passo di Ghenna Silana, è una via completa dal punto di vista paesaggistico, botanico e storico, ideale per chi è allenato e ha voglia di camminare; dura 5 ore ed è piuttosto impegnativo. Possono partecipare anche i bambini ma con voglia di camminare e un po' allenati alle escursioni.
L'itinerario integrale è completo da tutti i punti di vista, ma richiede uno sforzo fisico importante anche se dura "solo" 5 ore. Questo è l'unico percorso che non ammette la presenza dei cani. Ancora più lungo il percorso che parte dal Ponte sa Barva in territorio di Dorgali.
La gola è visitabile, accompagnati, da metà marzo a metà novembre. C'è anche la possibilità di vivere l'esperienza in fuoristrada, soprattutto con i bambini più piccoli, o di passare la notte in Supramonte con tutta la famiglia, personalizzando l'esperienza a seconda dell'età e dell'allenamento.

Sardegna con i bambini

I murales di Orgosolo (Nuoro)

Suggestivo e curioso, anche se le tematiche non sono propriamente infantili, è Orgosolo, il paese museo in Provincia di Nuoro, nel cuore pulsante della Barbagia .
Qui i murales sono immagini di politica, cultura e lotta, voluti da un gruppo di anarchici nel Novecento e poi aumentati nel tempo per mano di simpatizzanti e solidali. Nei dipinti c'è la vita quotidiana e le tradizioni pastorali, c'è la storia centenaria di Orgosolo, lo sdegno del '68, immagini di banditismo insieme a quelle di lotta più recente, anche di paesi lontani a cui Orgosolo è solidale. Sono 150 circa le opere realizzate da artisti locali e internazionali . I bambini, anche senza entrare nel merito dei significati, rimarranno affascinati dai grandi disegni sui muri e da questo museo a cielo aperto.
A livello panoramico, Orgosolo (a 600 metri d’altitudine) è un buon punto per ammirare lo spettacolare e impervio paesaggio del Supramonte di Orgosolo. Natura selvaggia e incontaminata con profonde gole, grotte e tacchi calcarei da visitare con guide esperte, ma non sempre adatte al passo dei più piccoli, quindi meglio informarsi bene prima.
Due le feste da segnare: a Ferragosto la corsa dei cavalli sa Vardia ‘e mes’Austu, e a metà ottobre con l'evento enogastromico e di folklore Gustos e Nuscos.

Orgosolo con i bambini

Il Museo delle maschere mediterranee di Mamoiada (Nuoro)

Per i bambini che non si spaventano facilmente e non troppo sensibili, il Museo delle maschere mediterranee raccoglie e compara a partire dalla Sardegna e dal Carnevale di Mamoiada (una delle feste folcloristiche della Sardegna) maschere e reperti provenienti dai diversi paesi del Mediterraneo .
Si parte dalle maschere tradizionali sarde dei Mamuthones e degli Issohadores per raccontare la tradizione pastorale della regione e i suoi riti, per poi passare alle altre usanze mediterranee con maschere facciali di legno zoomorfe e grottesche, pelli di pecora e di montone, o campanacci.
Nel museo vengono organizzati tantissimi i laboratori e le attività didattiche rivolte ai bambini.

È possibile scoprire il museo e i suoi tesori anche grazie a una visita virtuale interattiva, ma di persona ha sicuramente un altro fascino.

Il Parco museo S'abba Frisca a Dorgali (Nuoro)

Il Parco museo S'abba Frisca è un parco diffuso, particolarmente interessante per i bambini e le famiglie. È un viaggio alla scoperta del territorio, della cultura e delle tradizioni della zona , da scoprire di persona e con i propri occhi. All'interno del parco museo vengono organizzate periodicamente, o su richiesta, le dimostrazioni del museo vivente, durante le quali sono rappresentate scene di vita e di lavoro degli artigiani che, negli ambienti originali, mostrano le arti e i mestieri tipici della cultura agropastorale. È possibile assistere alla creazione di cesti tradizionali, alla filatura e tessitura della lana, alla creazione di strumenti musicali o alla tipica lavorazione della filigrana. Il parco museo accoglie anche una fattoria didattica, per conoscere gli animali ma anche il territorio, fiori e piante. La fattoria didattica propone molte attività per i bambini, da prenotare con qualche giorno di anticipo.

sardegna con i bambini

Le terme libere a Fordongianus

A pochi chilometri da Oristano, una gita a Fordongianus vale assolutamente la pena.
Da visitare il complesso archeologico della città romana, sulla riva sinistra del fiume Tirso, che periodicamente organizza attività, visite e laboratori anche per i più piccoli.
Le antiche terme si trovano poco lontano da dove sorgeva l’antica città di Forum Traiani, ed erano già frequentate nel I secolo d.C. per le proprietà curative delle acque. La sorgente di acqua calda che alimentava la vecchia piscina è ancora attiva e sgorga acqua alla temperatura di 54°C.
Qui non ci si può immergere naturalmente.
Oltre alla visita al complesso archeologico e alla Casa Aragonese, a Fordongianus non ci si può perdere il bagno in acque termali, nello stabilimento o in libera . I bagni comunali sono stati costruiti nel 1800 proprio sopra alla sorgente e si compongono di tre stanze con tre vasche con fondo di ciottoli. La temperatura dell’acqua oscilla tra i 41°C e 43°C e l'acqua è classificata come “ipertermale, salso – bicarbonato – fluorurata”. Può essere utilizzata per applicazioni terapeutiche in ambito reumatologico, ortopedico-traumatologico e dermatologico.
La struttura è semplice e i servizi basici, ma c'è tutto quello che serve per un bagno salutare. I prezzi sono davvero popolari e accessibili. Incredibile e davvero suggestiva invece è l'esperienza del bagno termale libero nel fiume Tirso: qui il torrente termale si getta nel fiume e con i sassi della riva si possono creare delle vasche naturali, di acqua mista e tiepida, per un bagno in acqua calda meravigliosamente wild.

La coloratissima Bosa (Oristano)

Bosa è conosciuta per la sua famosa spiaggia, lunga e spaziosa, e per le sue splendide acque.
Eppure il coloratissimo borgo di Bosa, più in alto, è grazioso e molto divertente . La parte nuova non è particolarmente interessante, ma è bellissima la passeggiata nel quartiere storico di sa Costa, dalle casette variopinte. Il borgo sale sulle pendici del colle Serravalle, e percorrendo le stradine silenziose e colorate si arriva al Castello dei Malaspina, del XII secolo. Da qui si può ammirare tutto il borgo, costeggiato su un lato dal fiume Temo, unico navigabile in tutta la Sardegna.
Piacevole la passeggiata sul Lungotemo, con il Ponte Vecchio che porta al centro storico. Sulla sponda sinistra del fiume, a ridosso del fiume, si trovano le antiche concerie, attività per cui Bosa era particolarmente rinomata nel periodo tra metà 1800 e inizio 1900.
Le concerie sono dismesse, ma molto particolari nella struttura. È possibile però visitare il museo delle Conce, allestito in una conceria del 1700, che presenta le tecniche di lavorazione e laboratori ancora allestiti con attrezzi per la finitura; al piano terra, restaurate, le originali vasche in muratura su cui camminare grazie alla pavimentazione in vetro.

Bosa con i bambini

Il PARC Museo Archeologico e Paleontologico a Genoni (Sud Sardegna)

Il museo PARC, Paleo Archeo Centro, archeologico e paleontologico si trova a Genoni, nella provincia Sud della Sardegna. Si tratta di un museo particolarmente innovativo, dinamico e interattivo e anche per questo coinvolgente anche per i più piccoli. Il museo PARC è suddiviso in tre sezioni: paleontologica, con i fossili del territorio; archeologica, con la riproduzione del Pozzo Nuragico; didattica, con laboratori didattici per scuole e famiglie.
Il museo propone moltissime attività e anche un pacchetto per famiglie: mentre i bambini, accompagnati da educatori e animatori, seguono un laboratorio didattico sui fossili, con spiegazione e parte pratica, i genitori visitano con le guide del museo il Civico Museo del Cavallino della Giara e l’ex convento dei Frati Osservanti. Ci si ritrova tutti poi per la visita al PARC. Tantissimi i workshop all'aperto e nel territorio, come il laboratorio di riciclo, di paleontologia e archeologia.

sardegna con i bambini

Le tombe dei Giganti

Le tombe dei Giganti sono monumenti sepolcrali dell'epoca nuragicae che si trovano in gran parte della Sardegna. Sono luoghi all'aperto, da visitare liberamente, dove i bambini possono scorrazzare cercando di comprendere le forme delle pietre o di ricostruire la tradizione antica. Sono solitamente luoghi ben curati e belli da visitare, ideali per una passeggiata libera.
Si tratta di sepolture collettive, dette dei giganti perché nel tempo sono state ritrovate ossa molto grandi.
I siti di queste tombe sono riconoscibili nelle loro struttura: la pianta è a muso di toro (una divinità per i Nuragici, simbolo di forza e potere), con una monocamera all'interno e la facciata esterna composta da pietre conficcate verticalmente nel terreno in semicerchio, a ricordare le corna del toro. Secondo qualcuno la forma della pianta ricorda anche l'organo femminile, simbolo quindi di rinascita nell'aldilà; ma di fatto sono davvero poche le informazioni che abbiamo sul senso e la natura delle tombe dei giganti.
Sono diversi i siti in cui sorgono le tombe, pare in corrispondenza di canali energetici.
Ecco alcune delle tombe dei giganti nel nord della Sardegna
La tomba li Mizzani, vicino Palau , è tappa di pellegrinaggio per chi vuole godere del magnetismo dell'area.
Nella zona di Arzachena, si trovano tre siti: Coddu Vecchiu, Capichera e Li Lolghi . In Gallura è visitabile il sito di Pascaredda, nel comune di Calangianus. A Olbia si trova la tomba su Mont'e s'Abe , restaurata negli anni '70. In provincia di Sassari sorge la Tomba dei Giganti di Laccaneddu , poco distante dal comune di Villanova Monteleone.

Spostandosi nel centro della Sardegna, c'è il sito di Imbertighe, nel nuorese, uno dei meglio conservati della Sardegna. Sempre in provincia di Nuoro le tombe di Imbertighe , sono tra le più antiche; a Dorgali ce ne sono due , quella di Biristeddi e quella di S'Ena e Thomes.
Verso Oristano, c'è la Tomba dei giganti di Goronna . Nel Sud della Sardegna , in provincia di Cagliari, ci sono le sepolture di Is Concias ; mentre nella provincia del Sud Sardegna sorgono i siti di Su cuaddu 'e Nixias a Lunamatrona, Sa Domu 'e S'Orcu a Siddi e Barrancu Mannu a Santadi.

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