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16/06/2023 - Italia con i bambini

Le grotte del Friuli Venezia Giulia da non perdere con i bambini

Grotte gigantesche, stupende stalattiti e stalagmiti, chiese millenarie si nascondono tra le verdissime valli del Friuli Venezia Giulia

Le grotte del Friuli Venezia Giulia da non perdere con i bambini
Redazione

Il Friuli Venezia Giulia è famosa per le sue bellezze naturali e le meraviglie nascoste. Tra tutte le sue segrete meraviglie, le grotte sono una destinazione perfetta per una gita in famiglia: luoghi misteriosi ed emozionanti sia per i grandi che per i piccoli.
Camminare tra le stalattiti e le stalagmiti, formate nel corso di millenni dall'azione incessante dell'acqua sulle rocce, affascina i nostri bambini: sembrerà loro di esplorare un mondo sotterraneo, simile a quello degli uomini primitivi.
Le grotte possono essere, inoltre, un'ottima alternativa per una giornata di brutto tempo o per godere di un po' di frescura dal caldo dell'estate, perché all'interno delle grotte, la temperatura è costante e fresca.

Allora, che ne dici? Cominciamo il nostro tour alla scoperta delle grotte del Friuli Venezia Giulia con i bambini?

Il Carso triestino

A pochi chilometri da Trieste si trova il Geoparco del Carso, un patrimonio geologico unico, con più di 6.000 doline e più di 3.000 cavità ipogee (grotte, inghiottitoi e altri fenomeni geologici peculiari) in Italia e più di 8.000 grotte censite in Slovenia.
In particolare il Carso triestino (la parte italiana del Geoparco) ha in media 16 grotte per ogni chilometro quadro! Davvero tantissime!
Ecco allora le grotte da non perdere.

Grotta Gigante, la grande sala del Friuli Venezia Giulia

Iniziamo dalla regina delle grotte: la Grotta Gigante! Gigante di nome e di fatto.
Soprannominata anche come la grande sala del Friuli Venezia Giulia, questa grotta è capace di regalare un’emozione unica a grandi e piccini. La Grotta Gigante contiene, infatti, la sala naturale più grande al mondo: un singolo vano alto circa 114 metri, lungo 280 metri e largo 76,3 metri!

Info pratiche per la visita alla Grotta Gigante
La visita guidata alla grotta dura circa un'ora lungo un percorso di 850 m.
Il percorso non è accessibile a sedie a rotelle e a passeggini. Consigliamo di portare i bimbi piccoli con fascia o marsupio.
La temperatura interna della grotta è di 11 gradi, per questo meglio indossare una felpa o una giacca

La Grotta Gigante dispone di un museo, in cui è possibile vedere una ricostruzione 3D con planimetria della grotta , realizzata con l'uso di un un laser scanner a cura dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
Gli appassionati, grandi e piccoli, potranno divertirsi a scoprire il mondo della geologia e archeologia in modo totalmente interattivo.

Grotta Gigante
Credits Ulderica Da Pozzo Grotta Gigante

Grotta Torri di Slivia: la meraviglia del carso Triestino

La Grotta Torri di Slivia è una vera meraviglia del Carso triestino.
La Grotta delle Torri di Slivia è conosciuta dall'uomo da tempi immemorabili e, tra le oltre 3.000 grotte del Carso, è stata una delle prime a essere esplorata. Il suo adattamento turistico risale alla metà degli anni Sessanta, rendendola un luogo affascinante e accessibile per le famiglie.

Una scalinata di 200 gradini conduce all'ingresso della grotta, a circa 60 metri sotto terra.
All'interno potrai ammirare vani adornati da stalattiti e da stalagmiti che si ergono fino a 8 metri d'altezza e pesano anche 10 tonnellate. Tra le più famose ci sono le Torri di Slivia, un gruppo di otto concrezioni di dimensioni diverse, da cui la grotta prende il nome.

E se per i bimbi sarà una avventura visitare la grotta, sarà anche un'avventura da ricordare il raggiungerla!
Infatti, le visite guidate iniziano presso l'agriturismo Torri di Slivia, da dove si viene accompagnati con agribus, un vero e proprio trattore, fino alla porta segreta che nasconde l'ingresso della grotta.
Da lì, si prosegue a piedi, sempre accompagnato da una guida esperta che svela i segreti e le meraviglie di questo luogo davvero affascinante.

Agribus Torri di Slivia
Credits Ruzier Viaggio in Agribus verso Torri di Slivia

Valli del Natisone

Spostandosi verso Nord si arriva alla splendida Cividale del Friuli, antica capitale Longobarda e ora Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
A poca distanza si trova le valli del Natisone ricche di boschi di frassini, castagni, noccioli, tigli e carpini, che regalano ai visitatori profumi in ogni stagione. Lungo i sentieri è possibile anche incontrare animali selvatici come volpi, scoiattoli e, qualche volta, tracce di orsi.
In questa zona si trova una grotta molto particolare la Grotta di San Giovanni d’Antro

Grotta di San Giovanni d’Antro

Arrampicata sulla montagna, la Grotta di San Giovanni d’Antro è un luogo di culto le cui origini si perdono nei tempi antichissimi. I segni dipinti sui muri e quelli incisi nelle rocce, testimoniano un passato ricco di avvenimenti ancora da decifrare completamente.
Dopo aver percorso una scalinata di 100 gradini si accede all’ingresso fortificato della grotta. Qui è possibile ammirare le tracce che le popolazioni hanno lasciato nei secoli all'interno della grotta - chiesa: i dipinti celti, l'abside gotica, l'altare ligneo del Settecento, ma soprattutto respirare una atmosfera unica.

grotta san giovanni antro
Credits Ulderica Da Pozzo Grotta di San Giovanni d’Antro

Un luogo così particolare è anche ricco di leggende.
Si dice che quando Attila, temibile re degli Unni, arrivò con le sue truppe in questa zona, la regina Vida, signora di Biacis, un villaggio sulla riva destra del fiume Natisone, incoraggiò la popolazione delle valli a rifugiarsi in questa grotta portando con sé tutto ciò che poteva essere trasportato rapidamente, inclusi animali e provviste.
La grotta era un perfetto rifugio: un torrente scorreva al suo interno, c'era un mortaio per il grano e un forno per cuocere il pane. Così, quando Attila raggiunse le rive del Natisone, non trovò nessuno abitante nei numerosi villaggi lungo il corso del fiume.

Una volta scoperto il luogo in cui si trovava la popolazione, il re unno assediò la grotta di San Giovanni d'Antro. La popolazione resistette per mesi, ma alla fine iniziò a perdere le speranze poiché le scorte di cibo si stavano esaurendo.
Quando rimase solo un sacco di grano disponibile, la regina decise di utilizzarlo per ingannare il nemico: ordinò di svuotare il contenuto del sacco dalla rupe, come segno di disprezzo per la durata dell'assedio, facendo intendere di avere ancora molte provviste.
Fu così che Attila si convinse di non poter vincere e decise di proseguire la sua spedizione verso sud. Questo gesto astuto e ingannevole della regina Vida salvò la popolazione delle Valli del Natisone dall'invasione unna.

Per visitare la grotta di San Giovanni d’Antro e scoprire la storia che si cela in questo luogo puoi scaricare la App audioguida gratuita

grotta san giovanni antro
Credits Ulderica Da Pozzo Grotta di San Giovanni d’Antro

La montagna Pordenonese, un luogo magico

La montagna Pordenonese racchiude il tesoro del Parco naturale delle Dolomiti friulane, tutelato dall'Unesco.
Qui tra le alte guglie dei monti e i bellissimi laghi si trova una delle zone del Friuli Venezia Giulia più amata da chi ama il trekking e le escursioni, In questa zona si trovano le Grotte di Pradis, frequentate già nella preistoria.

Le Grotte di Pradis

Le Grotte di Pradis sono un complesso di centinaia di cavità di origine carsica, immerse in una natura ancora incontaminata, Le grotte erano già conosciute ne Paleolitico quando l'uomo di Neanderthal e l'Homo Sapiens le usavano come ripari durante le attività di caccia.

Se la discesa nell'Orrido per visitare queste grotte è un'esperienza davvero emozionante, sicuramente i bambini appassionati della preistoria rimarranno incantati anche dai reperti presenti nel Museo della Grotta, che illustrano come vivevano i primi frequentatori della grotta, tra cui cacciatori di marmotte di 14.000 anni fa.

Inoltre, al Museo della Grotta, l'Associazione Culturale Pradis organizza laboratori per bambini e per famiglie dedicati alla cultura e alle tecniche del paleolitico: come la scheggiatura della selce, l'uso simbolico dei colori.

Se i tuoi bimbi sono appassionati di preistoria, non perdete "Le giornate della preistoria" l'1 e l’8 ottobre 2023: due giornate in cui si susseguono laboratori didattici tenuti da archeologi professionisti dedicati a scoprire la "tecnologia Neanderthal" e quella "Sapiens".
Nello stesso periodo sarà riaperto il laboratorio archeologico di Grotta del Rio Secco, in convenzione con l'Università di Ferrara. Sarà possibile visitare una grotta frequentata dagli ultimi Neanderthal 50 mila anni fa e perfino partecipare alle attività di scavo!

Grotta del Pradis
Credits Comune di Clauzetto Laboratorio didattico alla grotta del Pradis

Le miniere nel Nord del Friuli Venezia Giulia

Nella parte più settentrionale de Friuli Venezia Giulia, la Carnia e il Tarvisiano, sono incantevoli e offrono una natura incontaminata e una ricchezza culturale unica.

La Carnia è una regione montuosa, circondata dalle maestose vette delle Alpi Carniche, dove la bellezza dei paesaggi alpini si fonde armoniosamente con la tradizione e la cultura locale.
Le sue pittoresche valli, ricoperte da fitti boschi di conifere e praterie verdi, sono ideali per gli amanti del trekking, dell'escursionismo e degli sport invernali. Qui potrete immergervi nella quiete della natura, scoprire antichi borghi dai caratteristici tetti di legno e ammirare gli splendidi affreschi delle chiese storiche.

Il Tarvisiano, situato nell'estremo nord-est della regione, è un vero paradiso per gli amanti della montagna. Con i suoi scenari mozzafiato e una vasta rete di sentieri escursionistici, offre infinite possibilità di avventura e divertimento all'aria aperta. Potrete scalare le vette alpine, esplorare le profonde gole dei fiumi, o semplicemente rilassarvi e godervi la tranquillità delle montagne.

Qui è possibile visitare due affascinanti miniere che raccontano la storia dell'estrazione mineraria di queste terre.

Miniera Raibi in Fiuli
Credits Musei Tarvisio Parco Geominerario di Raibl - Cave del Predil

Miniera di Carbone di Cludinico

Tra le montagne della Carnia, a una ventina di minuti da Tolmezzo, si trova l'Ex Miniera di Carbone di Cludinico. Tre siti minerari: per complessivi 150 km di gallerie sotterranee! Qui, le attività di estrazione del carbone, iniziate a fine 1700, sono continuate quasi ininterrottamente fino alla fine degli anni Cinquanta.

La Ex Miniera è un luogo fantastico per un'avventura diversa, dove ci si può inoltrare nel misterioso e coinvolgente mondo dei minatori addetti all'estrazione di carbone.
Grazie a un accurato lavoro di riqualificazione, è ora possibile esplorare le affascinanti gallerie dell'ex miniera Creta d'Oro per circa 1 chilometro, accompagnati da una guida esperta.
Visitare queste miniere è un'esperienza davvero emozionante, un vero viaggio nel tempo.
Attraverso il dedalo di gallerie, ora illuminate e completamente sicure, si possono vedere le vene di carbone ancora presenti, comprendere le diverse fasi del processo estrattivo, ammirare sorprendenti formazioni minerali e immaginare come si lavorava e si viveva in quel mondo sotterraneo, lontani dalla luce del giorno per gran parte della giornata.
Sarà un'esperienza indimenticabile!

Info pratiche per la visita alla Miniera di Carbone di Cludinico
La visita è una vera esperienza di speleologia con caschetto, torce, guida speleologa e molte scale, adatto agli avventurosi dai 7 anni in su.
La visita dura circa tre ore lungo un percorso di circa 1 km.
La temperatura interna della miniera è di 15 gradi, all'interno c'è una buona ventilazione.
Nel primo tratto ci può essere un po' di acqua stagnante sul terreno, per cui si raccomanda una calzatura adatta.
Tutto il percorso interno è in sicurezza, e illuminato e, per la maggior parte, di altezza superiore a 2 metri.

Miniera Cludinico in Fiuli
Credits Albergo Diffuso Zoncolan Miniera di Carbone di Cludinico

Parco Geominerario di Raibl - Cave del Predil

Parco Geominerario di Raibl - Cave del Predil è un mondo sotterraneo affascinante e ricco di storia.
Questa antica miniera, che un tempo era una delle più importanti d'Europa per l'estrazione di piombo e zinco, oggi si è trasformata in un luogo speciale, dedicato alla memoria del duro lavoro degli operai e diventato una meta turistica e didattica.

All'interno della vecchia miniera si estendono intricati labirinti di gallerie che si snodano per oltre 120 km e raggiungono una profondità di 520 metri.
Ora, puoi avventurarti in una visita affascinante, esplorando parte di queste gallerie a piedi o a bordo di un trenino elettrico. Durante il percorso, potrai scoprire i minerali preziosi e le tecniche di estrazione utilizzate un tempo, ma soprattutto immergerti nell'esperienza e comprendere le fatiche e l'importanza del lavoro dei minatori che per secoli hanno lavorato duramente nelle profondità della terra.
Per completare l'esperienza, non dimenticare di visitare il Museo della Tradizione Mineraria di Raibl, dove sarai trasportato indietro nel tempo grazie a foto d'epoca e documenti storici che raccontano la vita dei minatori. E non perdere l'opportunità di esplorare anche il pittoresco paese di Raibl-Cave del Predil, che prende il suo nome proprio dalla presenza della miniera e oggi rappresenta un esempio unico di "company town".

Miniera Raibi in Fiuli
Credits Musei Tarvisio Parco Geominerario di Raibl - Cave del Predil

Info pratiche per visitare le grotte con i bambini

Le grotte sono state formate nel corso di millenni dall'azione dell'acqua sulle rocce, e camminare tra le stalattiti e le stalagmiti regala uno spettacolo di formazioni rocciose sorprendenti.
Le stalattiti, che si formano dall'alto verso il basso, e le stalagmiti, che crescono dal basso verso l'alto, creano scenari surreali e incantevoli. I giochi di luce che si riflettono sulle rocce trasformano le grotte in un vero e proprio spettacolo naturale, che da millenni affascina grandi e piccini.

Andare in grotta con i bimbi è una esperienza emozionante e assolutamente sicura, ma è necessario seguire alcune precauzioni.

Indossa abbigliamento adatto.
Le grotte possono essere fresche e umide, quindi assicurati di indossare abbigliamento comodo e adatto alle condizioni. Inoltre, scarpe comode con suola antiscivolo sono consigliate per camminare in sicurezza sul terreno delle grotte.

Una giacca può essere necessaria.
La temperatura interna delle grotte è costante e dipende da grotta a grotta, ma normalmente si aggira intorno ai 10-15 gradi. Per questo anche se fuori la giornata è molto calda, in grotta può essere necessario indossare un giubbotto leggero o una felpa.

Segui la guida
Le grotte sono un vero e proprio labirinto sotterraneo. Tieni per mano i bimbi in modo che non decidano di allontanarsi in autonomia dal percorso con la visita guidata.

Vietato Toccare
Ricorda ai bambini di non toccare le stalattiti e le stalagmiti durante la visita alle grotte.
Le nostre mani producono naturalmente una piccola quantità di grasso, e il contatto con le formazioni rocciose potrebbe danneggiarle irreparabilmente.
Le stalattiti e le stalagmiti sono il risultato di processi geologici che richiedono migliaia di anni per formarsi, sono fragili e sensibili, e il contatto con la nostra pelle può alterarne la crescita e la struttura. Per questo è importante ammirare queste meraviglie naturali da una distanza sicura, senza toccarle o appoggiarsi su di esse.

Scopri di più: www.familyfvg.it

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Foto di copertina: Credits Anja Cop Grotta Gigante

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