Claudia
Ecco il racconto di Claudia che, con marito e figlia, ha attraversato l'Europa e è arrivata in Danimarca a bordo di un furgone trasformato in camper!
In Danimarca con furgo-camper: Racconto di viaggio
Tutto è nato da Legoland Billlund.
Sì, perché se sei una come me, che sogna Legoland fin da bambina, fino a Billund bisogna andare, giacché i Lego sono danesi! Se poi hai un marito e una figlia appassionati di mattoncini, e se il compleanno della seconda cade proprio a fine estate… l’idea fa presto a venire!
Sì, bella idea. Ma come ci andiamo? In aereo? Mmmhh… costoso e poi per vedere un po’ i dintorni tocca affittare una macchina. Il che diventa ancora più costoso. Perché bisogna dire anche questo: noi in Danimarca non ci siamo mai stati e sinceramente, l’idea di metterci il piedino e vedere “solo” Legoland… non ci piace!
Abbiamo un furgone. Lo usa mio marito per lavoro. E recentemente abbiamo pensato che si potrebbe usare come camper. Quindi? Quindi lo usiamo per andare in Danimarca!!!
Ci siamo attrezzati con poche cose essenziali: materassi gonfiabili, uno matrimoniale per noi da mettere dietro e uno singolo per la bambina da mettere di traverso sui sedili davanti; cavalletti con tavola come tavolo; sacchi a pelo; sedie pieghevoli; stoviglie da campeggio anni 60 della suocera; fornelletto a gas; pentole da campeggio d’epoca; borsa frigo con attacco per l’accendisigari del furgone; lampada a pile; tende oscuranti per il davanti del camper, cucite in casa da me con scampoli di velluto a coste.
C’è tutto. Guide turistiche prese in biblioteca. Mappe stradali acquistate. Si parte!
GIORNO 1: da Genova a Moselkern (Germania)
circa 900km
Partiamo da Genova alle 6 con sosta in autostrada tra Milano e Como per fare colazione. Tiriamo dritto in Svizzera perché non abbiamo franchi e costa tutto troppo, anche fare la pipì in autogrill!!! Sosta pranzo al primo autogrill tedesco dotato di parco giochi, cosa molto apprezzata dalla bimba che ha avuto così modo di svagare per una mezz'oretta.
In Germania negli autogrill andare in bagno costa 70 centesimi ad adulto. La macchinetta vi emette però un buono sconto da 50 centesimi che potete usare al bar, al ristorante o al negozio. Noi abbiamo usato il nostro euro di sconto per prendere il caffè, il che da come potete capire è piuttosto caro.
Attenzione:in Svizzera bisogna munirsi del bollino autostradale. In Germania invece le autostrade non si pagano.
Dopo esserci persi per i paesini arriviamo a Moselkern intorno alle 19. Ci fermiamo al Camping zur Burg Eltz.
Il campeggio è piccolo, sul fiume, con piazzole in erba, un piccolo bar e una piccolissima area giochi, bagni sono in una sorta di container: tutto è molto semplice ma altrettanto funzionale. Il gestore è accogliente e trascorreremo due serate tranquille.
Nei campeggi tedeschi (come a me è successo anche di trovare negli appartamenti) è attivo in genere il servizio di ordinazione dei Brötchen (i panini freschi!). La sera vi chiedono se ne volete, quanti e di che tipo. La mattina dopo trovate nel punto indicato il sacchetto di carta con il vostro nome e i vostri panini. Possono farveli pagare all’atto dell’ordine o al momento del conto finale. Dipende. Io la trovo un’usanza carinissima e molto comoda. Inoltre, hanno sempre anche quegli ottimi panini ai semi di girasole o di zucca che io adoro!
GIORNO 2: Burg Eltz - Germania
Abbiamo deciso di sostare proprio a Moselkern perché da una ricerca in rete abbiamo scoperto che lì vicino c’è un bellissimo castello medioevale: Burg Eltz.
Dal camping partiamo a piedi e lo raggiungiamo con un’ora circa di passeggiata nel verde, prima su strada (non trafficata) e poi nel bosco.
Il castello Eltz è in una valletta, circondato dai boschi. Ed è bellissimo. La peculiarità di questa costruzione è che non è mai stata distrutta. Per cui si tratta di una fortezza antichissima. Pensate che è di proprietà della stessa famiglia, gli Eltz appunto, da 33 generazioni! E l’attuale proprietario è presente ogni settimana per vedere che tutto vada per il meglio!
Vista del Castello Burg Eltz in Germania
Per visitare gli interni, non i cortili ma le stanze, è necessario il biglietto e si accede solo con visita guidata. Non ci sono visite in italiano ma noi abbiamo seguito una visita in inglese. La guida parlava molto lentamente e con chiarezza, cosa che mi ha permesso man mano di tradurre le cose più curiose a mia figlia. La visita comprende anche le sale del tesoro, che si vedono invece senza guida.
GIORNO 3: da Moselkern a Billund (Danimarca)
circa 700 km
Prima di prendere l’autostrada ci fermiamo a fare la spesa, dato che avevamo appena scoperto che è decisamente più conveniente farla lì in Germania piuttosto che in Danimarca!!
Ci siamo attrezzati di cibi pratici da poter cucinare sul nostro fornelletto. Magari non proprio sani… ma per qualche giorno si sopravvive! Qualche esempio: tortelloni ricotta e spinaci, patate in umido con cipolle e speck già pronte solo da finire di cuocere (confezionate!), salsiccette. Un po’ di formaggi e salumi già a fette confezionati per imbottire i panini del pranzo. Qualche pomodoro e pesche noci (di Cuneo!!!) che si ammaccano difficilmente.
Anche in questo caso pranziamo – al sacco – in autogrill con parco giochi.
Passiamo il confine danese e ci troviamo nel verde più verde, tra pecore e cavalli fino a Billund!
Attenzione: temevamo, visti i recenti fatti inerenti i migranti, che ci fossero dei controlli alle frontiere (e quindi rallentamenti). Non ne abbiamo trovati a nessuno dei tre confini.
Anche le autostrade danesi… non si pagano!
Come passano tanto tempo in viaggio i bambini? Vi posso dire quello che fa mia figlia: legge, fa cruciverba (abbiamo scoperto con piacere la serie dei libri dell’Ispettore Ortografoni, della casa editrice Erikson!), ascolta audiolibri, gioca con due pupazzetti, si fa leggere qualche capitolo di libro da me, ascolta musica.
Il campeggio a Legoland - Billund
A Billund le indicazioni per Legoland sono molto chiare.
Quando arriviamo noi è tardi, è tutto chiuso e non c’è quasi nessuno in giro. Non c’è nulla a parte i parchi (Legoland e Lalandia), il resort e l’aeroporto.
Non c’è un paese, non c’è un centro.
Al campeggio il check in chiude alle 20 o alle 21 (dipende dai giorni) ma non preoccupatevi! Fuori c’è una macchinetta SELF CHECK-IN. : basta inserire il proprio cognome o il numero di prenotazione e vi darà la tessera per aprire la sbarra. La piazzola potete sceglierla da soli.
La mattina dopo basta presentarsi al check-in una volta aperto.
Noi avevamo acquistato on-line anche la tessera Camping Key Europe che è richiesta per soggiornare nel campeggio. Ne basta una per unità abitativa o famiglia, non una a persona. C’è giornaliera o annuale: noi abbiamo scelto la seconda perché dovendo trascorrere più giorni nei campeggi danesi ci conveniva. Abbiamo poi scoperto che vale in tutta Europa, per cui al ritorno l’abbiamo usata anche in Germania.
Le piazzole sono a prato, raggruppate a tre a tre e delimitate da siepi. Ci sono delle bellissime aree giochi per i bambini. I bagni sono comodi e riscaldati. Ci sono anche le stanze da bagno per famiglie, con due docce, due wc (uno grande e uno piccino!), due lavabi, il fasciatoio…
C’è la stanza con i fornelli e i lavelli dove poter cucinare al chiuso, e la stanza relax con tavoli e sedie dove si può mangiare al caldo.
Nonostante fosse fine agosto e il tempo fosse bello, la sera faceva piuttosto freddo: abbiamo usufruito volentieri di questi servizi!
Il campeggio era molto tranquillo. Si sentono (e si vedono!) bene gli aerei data la vicinanza dell’aeroporto, ma a noi non ha disturbato per niente.
GIORNO 4: LEGOLAND!
Il giorno del compleanno di mia figlia, siamo finalmente a Legoland!
Dal campeggio al parco si percorrono poche centinaia di metri a piedi.
Che dire… il parco è bellissimo!
Noi in un giorno abbiamo fatto tutto (a parte i giochini per i piccolissimi), diverse attrazioni anche più volte. Ma c’è da dire che era martedì e c’era poca gente. Le attese non sono mai durate più di 5/7 minuti. In giorni di pienone temo che le code possano diventare lunghe, per cui forse in alta stagione non si riesce a vedere tutto in giornata.
Informazioni pratiche:
Potete acquistare i biglietti sia in euro che in corone danesi così come all'interno del parco stesso: occhio però che il resto ve lo danno solo in corone.
All’ingresso c’è un bancomat.
I bambini possono salire sui giochi a seconda di quanto sono alti. Ve lo dico perché i bimbi troppo piccoli non potranno fare diverse cose. Noi per fortuna avevamo appena raggiunto i 120 cm e abbiamo potuto fare tutto. Controllano per bene l’altezza dei bimbi ad ogni accesso ai giochi. Sono molto scrupolosi e fanno bene perché si tratta di questioni di sicurezza
I giochi chiudono alle 17, il parco alle 18. Il mio consiglio è questo: una volta entrati scorrete velocemente le bellissime città in miniatura costruite interamente in Lego. Potrete ammirarle dopo le 17 e invece portarvi avanti con i giochi.
GIORNO 5: Ribe e l’isola di Rømø
Lasciamo Billund e ci avviamo tra prati verdissimi verso la città di Ribe.
Troviamo facilmente un posteggio gratuito vicino al centro, dal momento che la città è piccolina.
Nel centro c’è l’ufficio turistico. Hanno un bel librettino gratuito in italiano con un percorso che vi permette di vedere le cose più interessanti con un minimo di spiegazione.
La cittadina è molto bella, antica, tenuta perfettamente. Lascio a voi scoprirla!
C’è un piccolo parco giochi a tema vichingo molto carino di fronte al cimitero (che sembra un giardino all’italiana, una vera oasi verde!)
Noi abbiamo visitato il museo vichingo vicino alla stazione. Non è affatto brutto ma io l’ho trovato poco a misura di bambino se devo dirlo. Per noi adulti però è molto interessante.
A Ribe ci siamo concessi un’ottima merenda in un caffè situato in un edificio antico. Hanno ottime torte! E il caffè macchiato è grande quanto un cappuccino!!!
Nel tardo pomeriggio lasciamo Ribe e ci avviamo verso l’isola di Rømø, che è collegata alla terra ferma da una strada che passa in mezzo al mare. Già qui il paesaggio è affascinante!
Ci dirigiamo al Camping Lakolk, ci dicono che hanno posto e ci assegnano una piazzola. Il campeggio è grandissimo! E c’è anche molta gente. Anche qui ci sono bellissime aree giochi per i bambini. Hanno anche il minigolf.
Dopo esserci sistemati decidiamo di andare a vedere la spiaggia. Facciamo un po’ fatica a capire in che direzione è, qui è tutto piatto e all’orizzonte non si vede nulla… Usciamo da un cancelletto che immette in un viottolo sabbioso. Di là dello steccato ci sono campi e mucche. Poi si arriva alle dune, e oltre le dune… una spiaggia ENORME! Piattissima, immensa, tanto che ci vanno con le automobili, con i camper…
La sabbia è fine fine, ed è piena di conchiglie. Poi, sulla battigia, troviamo stelle marine, granchi, gabbianelle… E’ bellissimo! C’è vento, l’acqua è tiepida. Qualche intrepido fa il bagno (brrr!)
Ci godiamo il tramonto passeggiando, saltellando, sguazzettando e poi torniamo lentamente al campeggio.
Sono le 20 e bisogna cucinare qualcosa. Anche qui, c’è la cucina e i bagni sono qualcosa di spettacolare. Dico solo che hanno il salottino di attesa con la musica in filodiffusione!!!
GIORNO 6: isola di Rømø e verso la Germania
Ci svegliamo con il cielo coperto di nuvole basse e tempo di fare colazione inizia un acquazzone. Pensiamo a una giornata persa, invece smette e piano piano il tempo migliora fino a tornare il sole.
Lasciamo il Camping Lakolk e ci dirigiamo verso il nord dell’isola, nella piccola località che si chiama Toftum dove si trova la “Casa del capitano”. E’ un’antica casa, dove viveva, appunto, il capitano di una nave. Ma non di una nave qualsiasi: di una baleniera! Si, perché gli uomini dell’isola partivano e si imbarcavano per la Groenlandia, e le donne restavano a casa e si occupavano della fattoria e della famiglia per lunghi mesi, a volte sole per sempre. La casa è come era nel 1700, e custodisce uno spettacolare scheletro di balena!
Ci è piaciuta davvero tanto e ci ha fatto conoscere le condizioni di chi viveva in questa terra, che non erano per niente facili.
Per approfondire, ci siamo poi diretti a sud, fino alla chiesa dedicata a San Clemente, protettore dei marinai. L’interno è davvero intimo, al soffitto sono appesi dei modellini di navi, ex voto donati dai marinai per essere tornati a casa sani e salvi. E ci sono appesi anche dei… ganci portacappelli!
Fuori, il cimitero conserva diverse lapidi antiche di balenieri. Sono molto belle!
Il nostro giretto ci porta poi al piccolo porto di Havneby, all’estremo sud dell’isola.
Questa per noi è stata la parte meno interessante. Però ci sono delle pescherie che fanno anche gastronomia da asporto che sono da provare! Alcuni pesci non saprei dire cosa fossero, ma le frittelle di pesce ci sono piaciute molto!
Compriamo del miele in una fattoria. I vasetti sono su uno scaffale accanto alla casa. Il prezzo è indicato sia in corone che in euro e i soldi si lasciano in una cassettina… ovviamente ci stupiamo e pensiamo che in Italia probabilmente sparirebbe anche lo scaffale.
Dopo pranzo ci rimettiamo in marcia verso la Germania. Lasciare la Danimarca ci intristisce e siamo anche un po’ perplessi perché non sappiamo dove dormiremo e ci domandiamo se troveremo un campeggio e come sarà…
Stabiliamo un punto dell’autostrada in cui uscire verso le 18 e capitiamo in quella che scopriremo essere la brughiera di Lüneburg, in Bassa Sassonia. Appena usciti dall’autostrada, sono indicati due campeggi! Attraversiamo un paio di paesini deliziosi e troviamo il Camping Regenbogen, vicino a Egestorf.
E’ un bel campeggio nella brughiera, vicino al bosco. Ci sono pochissime persone, è tranquillissimo. La natura è meravigliosa! Il sottobosco è pieno di erica fiorita che scintilla di ragnatele, e poi piantine di mirtillo e fragoline, muschio, e alti alberi. C’è un bel parco giochi in legno, e anche la piscina che però è chiusa perché è tardi.
Alla fine, siamo capitati proprio bene!
GIORNO 7: da Egestorf a Tubinga
Giornata di viaggio. Anche a Tubinga arriviamo senza sapere dove dormiremo. Sulla statale che porta alla città ci sono zucche e fiori in vendita self service, come il miele danese. I mucchi di zucche sono bellissimi!
Tubinga è una cittadina. Però troviamo quasi subito l’indicazione del campeggio. All’arrivo ci accolgono due ragazze italiane. Ci fanno sistemare, ceniamo benissimo al ristorantino del camping (il cuoco prepara il piatto per mia figlia decorandolo con verdure crude sistemate a formare una faccina!) e dopo una passeggiata ce ne andiamo a riposare. Il posto è carino e tranquillo.
GIORNO 8: Tubinga e rientro a casa
Lasciamo il campeggio e cerchiamo un posteggio abbastanza vicino al centro (scopriamo poi che è sabato e non si paga, dal momento che sono quasi tutti a pagamento).
Abbiamo la fortuna di incappare in una sorta di esercitazione dei pompieri che affascina molto nostra figlia.
Poi percorriamo le vie della Tubinga vecchia, che è molto carina e piena di bei negozietti.
In particolare ci è piaciuto il duomo, St. Georg.: nel coro è possibile vedere le maestose e un po’ inquietanti tombe dei principi del Wurttenberg. Da lì poi pagando un euro si può salire sul campanile. L’omino dei biglietti ci avvisa di fare attenzione: sono quasi le 12, ora in cui le campane suonano… e suonano forte! Saliamo, io un po’ timorosa e ricordando un’esperienza simile sul campanile di San Marco a Venezia. Mio marito e mia figlia belli tranquilli. Si sale una scala a chiocciola in pietra, poi si percorre tutto il sotto tetto della chiesa, infine si sale ancora, si vede il meccanismo dell’orologio della torre e le grandi campane, ognuna con il suo bel nome!
Sbuchiamo fuori sulla terrazzina, il panorama è davvero bello. A mezzogiorno iniziano a suonare in lontananza le campane di un’altra chiesa, seguite da altre “colleghe”. Sembra che si rispondano! Suonano anche le nostre, ma poco e senza infastidirci.
E’ bellissimo essere lassù con tutte queste campanine che cantano!
Scendiamo e nel nostro giro ci fermiamo ad ammirare un paio di bellissimi negozi di giocattoli. Sono meravigliosi!
Visitiamo ancora un paio di chiese (molto interessante quella di S. Giovanni) e poi ci dirigiamo verso il nostro furgone. Lungo la strada c’è un bellissimo parco giochi nuovo di zecca dove pranziamo prima del lungo viaggio di rientro a casa.
IL NOSTRO BILANCIO
E’ stato un viaggio estremamente positivo. Una bellissima avventura senza il minimo inconveniente. Sapevamo di saperci adattare, ma abbiamo scoperto ancora di più quanto ci piaccia girare con poco, e quanto questo sia non solo fattibile, ma renda tutto più facile e “gustoso”.
Abbiamo visto posti bellissimi, anche inaspettatamente. Abbiamo incontrato solo persone gentili. E la Danimarca ci è rimasta nel cuore, tanto che programmiamo un viaggio più lungo per l’estate 2017. Sempre in furgocamper, ovviamente!