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04/02/2021 - Trekking con i bambini

Come affrontare la montagna d'inverno con i bambini

Ecco 5 preziose domande che tutti noi dovremmo porci prima di partire per affrontare la montagna d'inverno con i bambini

Come affrontare la montagna d'inverno con i bambini
Redazione

Andare in montagna d'inverno con i bimbi?
Sembra una cosa da pazzi, ma Daniela, guida CAI, esperta di montagna e mamma, ci racconta che è possibile basta avere i giusti accorgimenti per affrontare la montagna d'inverno con i bambini.
Passiamo la parola a lei!

Come andare in montagna con i bambini anche d'inverno

"Non c’è cosa più bella di camminare sulla coltre di neve soffice quando ancora nessuno l’ha calpestata. E non c’è cosa più rigenerante di una passeggiata invernale in montagna.
Se poi siete con i vostri bambini, immaginate che spettacolo vederli fare i primi passi con i loro scarponcini sul sentiero e giocare a battaglie di palle di neve.
Se poi lungo il cammino doveste incontrare dei leggeri pendii, che divertimento sarebbe portarsi nello zaino quelle palette leggere per scivolare? Avete idea di che giornata passereste? E immaginate come - al rientro - i vostri bambini saranno felici?
La vita all’aria aperta in montagna è un toccasana e l’inverno di certo è una stagione tutta da vivere nonostante il freddo.
Sicuramente andare in montagna in inverno con i bambini richiede accortezze specifiche perché ci sono delle variabili che in estate non condizionano il cammino, ma basta avere pochi semplici input per organizzare un bellissimo trekking con i vostri figli anche quando l’aria è pungente e magari il sentiero è coperto da un po’ di neve.
Quali sono le cose che tutti i genitori dovrebbero considerare per intraprendere una passeggiata in montagna coi loro bambini in inverno?
Ecco 5 preziose domande che tutti noi dovremmo porci prima di partire per affrontare la montagna d'inverno con i bambini

in Montagna con i bimbi

1. Come sarà il sentiero che dobbiamo affrontare?

Quando vogliamo portare i nostri bambini a fare un’escursione in montagna, dobbiamo prima di tutto accertarci che il sentiero sia alla portata dei nostri bambini
Quanti anni hanno i nostri bambini?
Quanto sono disposti a camminare?
È meglio un sentiero prevalentemente in piano oppure possiamo affrontare qualche salita seppur moderata?
Non serve studiare cartine complicate o fare chissà quali calcoli.
Se per esempio la nostra meta è un rifugio, sicuramente una visita sul sito della struttura già ci potrebbe aiutare in questo senso. Nel caso non trovassimo indicazioni, una telefonata ci toglierà ogni dubbio e ci permetterà di partire con tutte le informazioni del caso.

Rifugio in montagna

2. Con quale equipaggiamento dobbiamo affrontare il sentiero?

Dopo aver capito quale tipo di sentiero possiamo affrontare con i nostri bambini, dobbiamo considerare le condizioni stesse del sentiero.
Sarà ghiacciato? Ci sarà la neve alta? Questi fattori dipendono spesso dalla quota in cui ci troviamo.
Se stiamo partecipando ad un evento organizzato (la maggior parte dei rifugi è ormai abituata ad organizzare ciaspolate per famiglie anche a misura di bambini sarà la struttura stessa a dotarci di quel che serve: ciaspoline per i bambini e per noi, oppure semplici ramponcini che aiuteranno a non scivolare sul ghiaccio.
Se invece ci organizziamo in autonomia questo dettaglio non è trascurabile: i bambini (ma anche noi) potrebbero scivolare o affondare nella neve pertanto potrebbe essere interessante noleggiare delle ciaspole prima della partenza (esistono anche nella versione mini) e giocare a “galleggiare” sulla neve.

Le ciaspole
Foto di Wokandapix da Pixabay -Ciaspole

3. Quanto è lungo il percorso? E che dislivello comporta? Quanto tempo ci metteremo a raggiungere la meta con i nostri bambini?

Dopo esserci attrezzati ad hoc, sarà importante avere un’idea dello sforzo che richiede il sentiero.
Cerchiamo sempre di valutare questa variabile tenendo conto del passo dei nostri bambini.
Sono buoni camminatori?
Sono piccolini e quindi dei trekker in erba? Una cosa importante da sapere è che in inverno si cammina più lentamente e quindi i tempi di percorrenza si allungano sulle tabelle di marcia. Siamo più pesanti per via dell’abbigliamento,
il passo nella neve con o senza ciaspole è notevolmente rallentato. Il consiglio è di cercare mete con percorsi brevi e poco impegnativi affinché, nonostante i tempi dilatati, ci sia la giusta proporzione tra tempo in cammino e momenti di risposo in rifugio.

4. A che ora è meglio partire? Quante ore di luce abbiamo a disposizione per il cammino?

Che siamo con o senza bambini, in montagna in inverno è importante partire la mattina presto!
E non solo perché i tempi con i bambini sono rallentati ma perché quando cala il sole le temperature si abbassano e non dobbiamo incappare nel rischio di patire freddo.
Quando poi calcoliamo i tempi di percorrenza, dobbiamo per forza di cose tenere conto del fattore “ore di luce/buio”. In inverno il sole cala presto ed è importante sapere esattamente quanto tempo ci vorrà per rientrare alla base.
Non facciamoci sorprendere nel bosco col buio perché potrebbe essere davvero poco piacevole. Dobbiamo fare in modo, indicativamente, di essere alla base non più tardi del primo pomeriggio!

in Montagna con i bimbi

5. Che tempo farà?

Nell’organizzare una gita in montagna il fattore meteo è una delle prime cose da verificare.
Controlliamo le App e partiamo solo se ci sarà il sole: i bambini si divertiranno, non avranno troppo freddo e torneranno anche a casa abbronzati!
Controlliamo il giorno prima dell’escursione ma anche la mattina, in partenza per la gita , facciamo le ultime verifiche del caso per garantirci non solo una giornata memorabile ma per evitare situazioni di pericolo: nevicate copiose, piogge o anche vento forte.

camminata in montagna

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Dove informarsi

Queste 5 domande dovrebbero aiutarci nello strutturare una gita a nostra misura senza incappare in grosse difficoltà e soprattutto tenendo conto in primis, dei bambini e della loro attitudine al cammino.
In caso di dubbio o necessità, ricordiamo sempre che il ruolo dei rifugisti non è solo quello di gestire le strutture, ma di essere un importante punto di riferimento per chi si prepara alle escursioni.
Abituiamo i bambini a frequentare questi luoghi magari, quando sarà possibile, anche trascorrendo una notte dormendo in quota.
Tenete presente che esistono “passaporti della montagna” che incentivano i bambini al cammino: ad ogni rifugio un timbro da collezionare e da conservare come una conquista unica. Un ricordo per sempre ma soprattutto una vera e propria collezione di emozioni.

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